Le Poesie
da VIS
I piccoli gesti incidono nel giornaliero magnum
ci sospendono da vite ventriloque
mentre l’attesa ha perso soggetto e oggetti
Memento:
primo
estrarre un filo d’erba secco da una pianta grassa;
secondo
liberare un girino in direzione di sua madre;
terzo
coltivare il colore in occhi quasi bui
l’ultima goccia di vino nel bicchiere dell’amico ubriaco
quarto
accorgersi che il tempo è solo pienezza
la voce non ha bisogno della lingua
un cappello di paglia nasce dalla morte così come il respiro
quinto
la matita è sorella della foglia
ondeggiante sull’albero che ho di fronte
30 giugno 2009
a mamma in un giorno qualsiasi
Annina dall’ acqua preziosa
prati morbidi e zolle, pietra
e domeniche con gli gnocchi.
Acuta, la voce volteggia in risonanza
con le mani
Sventoli le braccia dal balcone
mamma di seta!
Mi lego alle tue braccia
e bacio bacio bacio l’odore rosa
ritorno neonata foglia
tremolante di rugiada,
madre seno di fuoco
Vorrei riposare cenere
nel vigneto con le querce guardiane
Vorrei che la valle amata …
Vorrei diventare la valle amata
confondermi e confusa
capire se posso ancora ascoltare i grilli
il tramonto nel vento del mio riposo
…
Non vorrei luci di cimitero
vorrei le lucciole abitanti nel piccolo paese
le lucciole se ancore vive
…
che si nutrono di me
confusa nella terra
2014
Agli Intoccabili
Fuggo fra Intoccabili pareti di sterco,
verde marrone cannella bordeaux
nascoste case nel fogliame
poche lastre d’azzurro,
è lì mio figlio Manikandan
2008
Fa impazzire la bellezza …
m’inginocchio
nel sole in stravento
sui fili d’erba generosi ospiti
versi – ventre tempeste di ginestra
La testa al confine sulle colline
sopravvive coi piedi fissati al cielo
2012
Inshallah nel cielo di fuoco
Inshallah
e non gioco, corro
a nascondermi
Non serve mia madre
è fuoco nel fuoco le nuvole
Corro con gli altri bambini
Corro
mi volto è tutto grigio
vedo meno
Corro sotto il cielo di fumo
2013
da Poesie in riva al Tevere
Dopo mille e mille geni è roco il respiro,
aliti nervosi accompagnano l’onda alla foce
intrappolano l’essenza marina
macigni detriti marciumi
ma Roma in te si specchia ancora.
Nei tuoi cerchi concentrici, i poeti
spogliano il tuo nome
con loro resisti, diventi oceano
Roma, 2012
da Istallazioni Poetiche (Pienza 2012)
Al di là d’ogni luce
Siamo e non sono
Siamo multipli e nomi
Pensieri multipli
Limiti multipli
Moltiplichiamo e ci moltiplichiamo ...
da Terre d'anima
Ho suonato il Verbo
l'ho visto tra i vostri capelli,
nei piedi e nelle mani scorreva,
sorrideva, talvolta spingeva troppo oltre
nel silenzio, nell'urlo
e nel mio verde desiderio d'equilibrio.
1996
da How the Trojan War Ended
I Don't Remember
Roma
con aliti di giallo nei palazzi
sotto cieli vestiti di angoli
strade fra cortei al neon
irriverenti e in cadenza
nella fragranza di arie
si soffermano sui ciottoli
ombre annoiate dal rumore
echeggiano al buio, le insegne
abbagliano lusinghe
iniziative del fastidio quotidiano,
le illunate stelle
orgiasticamente azzurre
irrorano menzogne
1988
da Italian Poetry Review
Formi nella mente il paesaggio
vibrante di promesse e viaggi
per restaurare diaspore
e rovine
e ti svesti il grembo
per svestire a confronto la morte
che riappaia viva nel salino
fra i tuoi fianchi
con pienezza di sementi in cerchi
se dentro quel paesaggio d'acquitrino
getto un sasso.
26 luglio 2010
da Cara Poeta
Sul foglio bianco
Non so perché è
già vecchio il tempo quando comincia
la scrittura. La penna segue le idee,
prosegue ancora spenta sui fogli
bianchi. Solo per lei
si consumano odori, stabilmente inquieti
e sordi a quel dire lontano. "Non c'ero
e continuerò a non esserci
perché mi sovrasta il desiderio,
la continuità, l'impossibilità di stendermi
fra i percorsi della mente, riannodando
il cielo, la vita, la voglia e la pace".
Intimità verso sogni e
spazio in equilibrio.
da Counseling e poesia, 1994
da Serrata a Ventaglio
Seduta in galleria
Una penna seguo maldestra perché non so dipingere,
nella miriade che mi disperde si distillano i decibel
Aspetto non so cosa.
Con questo tratto che annota sconosciuti
dagli atteggiamenti ritraggo sillabe
Ascolto lungamente l’orecchio indebolito
dai frammenti scomposti;
da Quadernetto Dalìt
Primi sguardi
Dita frastagliate da riso spezie fuoco ansimano in direzione della bocca,
con gli occhi incollati alla goffa intrusione i figli della madre antica sorridono a chi crede di sapere,
fioriscono intorno a capanne con foglie secche. Fra fango e asfalto
bandiere rosse sull’imbiancata civiltà
Contatti
Antonella Zagaroli - Via Dante Alighieri, 101 - San Quirico d'Orcia 53027 (SI)
zantonella@hotmail.com - antonella.zagaroli@gmail.comlaubea@pec.it - +39 338 4670931