Antonella Zagaroli

Le Poesie

da VIS

I piccoli gesti incidono nel giornaliero magnum
ci sospendono da vite ventriloque
mentre l’attesa ha perso soggetto e oggetti

Memento:
primo

estrarre un filo d’erba secco da una pianta grassa;
secondo
liberare un girino in direzione di sua madre;
terzo
coltivare il colore in occhi quasi bui
l’ultima goccia di vino nel bicchiere dell’amico ubriaco
quarto
accorgersi che il tempo è solo pienezza
la voce non ha bisogno della lingua
un cappello di paglia nasce dalla morte così come il respiro
quinto
la matita è sorella della foglia

ondeggiante sull’albero che ho di fronte

30 giugno 2009


a mamma in un giorno qualsiasi

Annina dall’ acqua preziosa
prati morbidi e    zolle, pietra
e domeniche con gli gnocchi.

Acuta, la voce volteggia in risonanza
con le mani

Sventoli le braccia dal balcone
mamma di seta!

Mi lego alle tue braccia
e bacio bacio bacio l’odore rosa

ritorno neonata foglia
tremolante di rugiada,

madre seno di fuoco


Vorrei riposare cenere
nel vigneto con le querce guardiane

Vorrei che la valle amata …

Vorrei diventare la valle amata

confondermi e confusa
capire se posso ancora ascoltare i grilli

il tramonto   nel vento del mio riposo

Non vorrei luci di cimitero

vorrei le lucciole abitanti nel piccolo paese
le lucciole se ancore vive

che si nutrono di me
confusa nella terra

2014


Agli Intoccabili

Fuggo fra Intoccabili pareti di sterco,
verde marrone cannella bordeaux
nascoste case nel fogliame

poche lastre d’azzurro,
è lì mio figlio Manikandan


2008




Fa impazzire la bellezza …
m’inginocchio

nel sole in stravento
sui fili d’erba generosi ospiti

versi – ventre tempeste di ginestra

La testa al confine sulle colline

sopravvive coi piedi fissati al cielo


2012




Inshallah nel cielo di fuoco

Inshallah

e non gioco, corro
a nascondermi

Non serve mia madre

è fuoco nel fuoco le nuvole

Corro con gli altri bambini

Corro

mi volto      è tutto grigio

vedo meno

Corro      sotto il cielo di fumo


2013


da Poesie in riva al Tevere

Dopo mille e mille geni è roco il respiro,
aliti nervosi accompagnano l’onda alla foce

intrappolano l’essenza marina
macigni detriti marciumi

ma Roma in te si specchia ancora.
Nei tuoi cerchi concentrici, i poeti

spogliano il tuo nome
con loro resisti, diventi oceano

Roma, 2012



da Istallazioni Poetiche (Pienza 2012)

Al di là d’ogni luce

Siamo e non sono

Siamo multipli e nomi

Pensieri multipli

Limiti multipli

Moltiplichiamo e ci moltiplichiamo ...



da Terre d'anima

Ho suonato il Verbo
l'ho visto tra i vostri capelli,
nei piedi e nelle mani scorreva,
sorrideva, talvolta spingeva troppo oltre
nel silenzio, nell'urlo
e nel mio verde desiderio d'equilibrio.

1996



da How the Trojan War Ended
I Don't Remember

Roma

con aliti di giallo nei palazzi
sotto cieli vestiti di angoli
strade fra cortei al neon
irriverenti e in cadenza
nella fragranza di arie
si soffermano sui ciottoli

ombre annoiate dal rumore
echeggiano al buio, le insegne
abbagliano lusinghe
iniziative del fastidio quotidiano,
le illunate stelle
orgiasticamente azzurre
irrorano menzogne

1988

da Italian Poetry Review

Formi nella mente il paesaggio
vibrante di promesse e viaggi
per restaurare diaspore
e rovine

e ti svesti il grembo
per svestire a confronto la morte

che riappaia viva nel salino
fra i tuoi fianchi
con pienezza di sementi in cerchi
se dentro quel paesaggio d'acquitrino
getto un sasso.

26 luglio 2010



da Cara Poeta

Sul foglio bianco

Non so perché è
già vecchio il tempo quando comincia
la scrittura. La penna segue le idee,
prosegue ancora spenta sui fogli
bianchi. Solo per lei
si consumano odori, stabilmente inquieti
e sordi a quel dire lontano. "Non c'ero
e continuerò a non esserci
perché mi sovrasta il desiderio,
la continuità, l'impossibilità di stendermi
fra i percorsi della mente, riannodando
il cielo, la vita, la voglia e la pace".

Intimità verso sogni e
spazio in equilibrio.

da Counseling e poesia, 1994



da Serrata a Ventaglio

Seduta in galleria

Una penna seguo maldestra perché non so dipingere,
nella miriade che mi disperde si distillano i decibel

Aspetto non so cosa.
Con questo tratto che annota sconosciuti
dagli atteggiamenti ritraggo sillabe

Ascolto lungamente l’orecchio indebolito
dai frammenti scomposti;



da Quadernetto Dalìt

Primi sguardi

Dita frastagliate da riso spezie fuoco ansimano in direzione della bocca,
con gli occhi incollati alla goffa intrusione i figli della madre antica sorridono a chi crede di sapere,

fioriscono intorno a capanne con foglie secche. Fra fango e asfalto

bandiere rosse sull’imbiancata civiltà

Contatti

  Antonella Zagaroli -   Via Dante Alighieri, 101 - San Quirico d'Orcia 53027 (SI)

zantonella@hotmail.com - antonella.zagaroli@gmail.com
laubea@pec.it
- +39 338 4670931
Top